I college americani come sappiamo non hanno niente a che spartire con le università italiane quanto ad educazione e civiltà, ma recentemente ha fatto molto discutere una causa legale che vede protagonista una studentessa di nome Lindsay Blankmeyer che si è vista costretta a citare in giudizio la propria compagna di stanza, le cui colorite ed intense attività sessuali, le impedivano di dormire fino a costringerla addirittura ad abbandonare il college.
Può sembrare una reazione esagerata ma sentendo Lindsay, la sua coinquilina non aveva proprio nessun ritegno. Sembra infatti che l’esuberante giovanotta si dilettasse ad intrattenere il proprio fidanzato non curandosi della presenza della compagna di stanza che tentava di dormire nel letto accanto, o dedicandosi a videochat dal contenuto decisamente piccante senza alcun pudore e non facendo caso alla presenza di Lindsay.
Insomma per questa studentessa che aveva scelto un’ università cattolica nella speranza di apprendere in tutta tranquillità la vita si è rivelata dura, tanto da costringerla a denunciare il tutto al giudice. La corte però ha respinto la richiesta di risarcimento verso la coinquilina di ben 150.000 dollari richiesta da Lindsay, ormai ex studente, ma ne ha appoggiato il ricorso contro il college che ha ignorato deliberatamente la sua richiesta di cambiare stanza.
Il motivo della decisione della corte di far ricadere le colpe sulla direzione del college è da ricercarsi negli effetti che la permanenza in quelle condizioni hanno causato sulla povera Lindsay, portandola alla depressione ed al conseguente ritiro dalle attività scolastiche. Quindi se anche voi all’università avete una compagna di stanza attiva ed esuberante, sappiate che la legge in parte è dalla vostra.