Sappiamo che l’attività sportiva presenta benefici per tutti, sia fisici che psicologici. Questa verità si acuisce ulteriormente durante l’infanzia, ma quali sono i migliori sport per i bambini? Cosa consigliano i pediatri e per quali fasce d’età? Che risvolti possono esserci durante lo sviluppo e la crescita dei tuoi figli?
Lo sport per bambini nei primi anni
In Italia, solitamente, il primo sport a cui si avvicinano i ragazzini è il calcio. Essendo lo sport nazionale costantemente presente in ogni dove, è anche abbastanza normale che attiri così tanto il pubblico più giovane.
Secondo i pediatri però, i migliori sport per i bambini fino ai 4 anni sono quelli che li aiutano a stimolare la percezione dello spazio intorno a sé, un valido esempio può essere il nuoto, una delle attività sportive più complete in assoluto poiché aiuta a delineare sia muscolatura che postura, ma anche la consapevolezza di ciò che gli sta attorno.
Le attività sportive in età scolare
Il periodo scolastico, in particolare dai 6 ai 10 anni, è una fase molto delicata dello sviluppo della personalità dei nostri figli. In questa fascia d’età i pediatri consigliano quindi di far praticare degli sport ai bambini il cui focus sia l’interazione con gli altri.
È in questo frangente che gli sport di squadra acquistano maggior valore. I ragazzi saranno infatti spinti ad apprendere i comportamenti sociali, a cooperare coi compagni per arrivare ad un obiettivo comune ed impareranno a rispettare l’avversario.
Gli sport nella pre-adolescienza
A partire dai 10 anni in poi qualunque tipo di sport può andare bene, l’importante è che esso sia praticato con il giusto approccio mentale, sia da parte dei ragazzi ma anche e soprattutto da parte dei genitori.
Naturalmente se vostro figlio non dimostra interesse in un particolare sport è del tutto inutile forzarlo, finirebbe solo per odiare qualunque altra disciplina sportiva e si allontanerebbe definitivamente da questo mondo. Assecondate sempre, quando possibile, i suoi desideri e consigliatelo al meglio.
Va inoltre tenuta in considerazione l’ idoneità medica del ragazzo alle attività fisiche, la quale è regolata da una legge molto efficace, integrata da regolamenti regionali che, oltre al medico dello sport, assegna anche al pediatra di famiglia e al medico di base il compito di rilasciare il certificato non agonistico. E’ invece compito esclusivo del medico dello sport rilasciare la certificazione agonistica.