La violenza sulle donne, come combatterla

Nella giornata di ieri si è verificato l’ennesimo caso di violenza domestica che fa salire a ben 117 le donne uccise quest’anno da ex compagni o mariti. Oggi abbiamo quindi deciso di dedicare un piccolo articolo per aiutare a sensibilizzare gli studenti e le studentesse a questo delicato argomento che spesso li coinvolge anche direttamente. Vi invitiamo quindi a leggere attentamente e a condividere i vostri pensieri in merito.

In un mondo civilizzato è vergognoso pensare che questo fenomeno sia ancora così presente. I meccanismi che scattano nella mente degli assassini sono imprevedibili, ma spesso queste tragedie hanno avuto un largo preavviso con litigi frequenti, stalking, violenza fisica e tanti altri tratti che però per legge sono insufficienti ad attivare un procedimento legale.

Si sentono spesso infatti testimonianze che asseriscono di ripetute denunce da parte delle vittime che purtroppo non sono state ascoltate o tutelate a dovere dagli organi di competenza. Ma questo significa che è meglio non rivelare eventuali abusi? No, assolutamente no. La macchina dello Stato forse può funzionare a rilento, ma è comunque l’opzione migliore per chi è vittima di compagni violenti.

Non bisogna mai tenere dentro o passare sopra agli atteggiamenti violenti di una persona, l’amore e il rispetto non devono mai venir meno in una coppia, altrimenti si rischia di cadere in un circolo vizioso che porta soggetti deboli a reagire in maniera violenta al rifiuto o all’allontanamento. L’indifferenza è la prima causa di queste morti.

Ecco perché invitiamo tutti coloro che sono vittime o testimoni di un certo tipo di violenza domestica ad uscire allo scoperto e a rivolgersi sempre agli organi competenti. Potreste salvare una vita.

Maurizio Posina

Esperto di psicologia.
Autore del libro "Come ti vesto la Psiche" (Edizioni Alba Laura)
Scrivo di ciò che concerne la bellezza del creato: la donna.

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